Gli abitanti del Salento ancora oggi continuano a tramandare di generazione in generazione le antiche tradizioni gastronomiche dei messapi.
I messapi giunsero in Italia agli inizi dell’età del ferro per scappare dalle invasioni nemiche. Il termine messapi deriva da Messapia, tradotto come “terra di mezzo, tra i due mari” che sta ad indicare proprio la penisola salentina.
Il popolo dei Messapi è noto soprattutto per le sue abitudini alimentari. Loro preferivano infatti, una dieta varia costituita soprattutto da verdure, cereali, legumi, carne, erbe selvatiche spontanee e formaggi. I Messapi utilizzavano tutti questi ingredienti, ricreando spesso ricette molto salutari.
Tradizioni gastronomiche dei Messapi
I piatti tipici che ancora oggi vengono preparati sono ad esempio: la bruschetta con la scarola leccese e il formaggio di capra, la zuppa di cicerchia o la torta alla ricotta. Poi ci sono ancora i fagottini ripieni di scamorza e menta e la carne alla pignatta.
I messapi ci tenevano molto alla preparazione dei piatti, infatti dedicavano molto del loro tempo alla coltivazione degli ingredienti. Un’attenzione particolare veniva data alle viti e quindi di conseguenza dell’uva. Tutti questi prodotti, soprattutto il vino e l’olio, venivano poi commercializzati lungo tutte le coste del Mediterraneo.
Messapi: tra storia e presente
Ecco perché per i salentini è molto importante la storia dei Messapi. Chef Totu ci racconta che è grazie alla loro cucina e all’amore per la coltivazione degli ortaggi se oggi possiamo gustare alcune delle ricette tradizionali che piacciono in tutto il mondo. La produzione vinicola salentina costituisce un importante e fondamentale elemento per quanto riguarda il settore agroalimentare a livello nazionale. Un altro pezzo importante tramandato da secoli!
Il vino locale ancora oggi è chiamato in dialetto salentino “Mieru”, termine che deriva dall’antica parola utilizzata da Romani e Greci “Merum” per indicare il vino, questa parola a sua volta deriva dall’espressione “mir” utilizzata per indicare una cosa buona.
Ricette antiche
Ora arriviamo alla pratica. Ci facciamo spiegare dal nostro chef come si preparano questi piatti tanto semplici quanto gustosi. La bruschetta di scarole e formaggio di capra. Possiamo definirlo un piatto semplice e genuino proprio per i pochi ingredienti che caratterizzano il piatto. Per la preparazione basterà mettere a bollire dell’acqua sul fuoco con una pentola, aggiungere e far cuocere la scarola tagliata precedentemente e cuocerla per soli 5 minuti. Si fa poi saltare in padella con aglio e olio per circa mezz’ora. Intanto bisogna preparare il pane, metterlo su una piastra antiaderente e tostarlo. Si passa poi alla composizione: bisogna mettere scarole e ricotta di capra sulla fetta di pane tostata e gustare questo genuino, pratico e veloce antipasto.
Altro piatto tipico è la zuppa di cicerchie, ha anch’esso una preparazione facile e rapida ed è di basso costo. È un piatto caldo ideale per i primi tempi freddi, appunto perché si tratta di una zuppa, minestra. Le cicerchie sono dei legumi ricchi di fibre e proteine con un sapore delicato, sembrano un mix tra piselli e fave.
Prima di passare alla preparazione vera e propria del piatto, bisogna mettere in ammollo questi legumi per almeno 24 ore e cambiare l’acqua ogni tanto, poi basterà scolarli e tenerli da parte. Intanto preparare in una seconda pentola un trito di cipolle e sedato e soffriggete con dell’olio extravergine d’oliva per qualche minuto. Dopo si aggiungono le zucchine, le patate, i pomodori e la cicerchia, sale e pepe qb. Di tanto in tanto bisogna mescolare il tutto e aspettare che si cuocia per circa un’ora con l’aggiunta periodica di acqua. Aggiungere le spezie aromatiche, impiattate e gustate.
Buon appetito!