Lecce, la perla del Salento, è una città ricca di storia, cultura e bellezza. Oltre alle sue famose piazze e al suo barocco mozzafiato, ci sono tre posti speciali che non tutti conoscono. E quanto segue è un invito a percorrere le strade e i vicoli di questa città, che custodiscono leggende, segreti e racconti ereditati dal passato tutti da scoprire.
La leggenda dell’innamorato
Uno dei segreti di Lecce ha l’animo romantico, si tratta del viso femminile scolpito in un palazzo dell’Ottocento in via Federigo D’Aragona, nel punto in cui la strada incrocia vico del Theutra. Si narra che lì abitasse un giovane, innamorato della fanciulla residente nel palazzo di fronte. I due si incontravano spesso, affacciati alla finestra ed è così che nacque il loro amore. Un sentimento contrastato dai genitori di lei, con ogni mezzo, arrivando persino a murare l’unica finestra da cui i due potevano vedersi. La ragazza, presa dallo sconforto, compì il gesto più estremo. Questo però non sancì la fine dell’amore, il ragazzo infatti fece scolpire il volto di lei sulla pietra del palazzo di fronte al suo, in modo da scorgere il viso di lei ogni qualvolta si fosse affacciato.
È ciò che resta ancora ai giorni nostri, una testimonianza di un amore passato in grado di vincere contro il tempo.
La chiesa senza facciata tra i segreti di Lecce
Tra le colonne del Convitto si trova la chiesa di San Francesco della Scarpa, un luogo straordinario meglio conosciuto come “Chiesa senza facciata”. Si distingue proprio per questo dalle altre maestose chiese della città. Oggi sconsacrata, è diventata luogo aperto al pubblico, teatro di mostre d’arte ed eventi culturali. Ma il suo passato è permeato di una profonda spiritualità e di storie legate a San Francesco e ai frati minori. A darle il nome sono proprio due leggende che ruotano intorno a queste figure: la prima narra di un dono di San Francesco d’Assisi, un sandalo offerto ai cittadini di Lecce nel lontano 1219, mentre la seconda racconta della divisione tra frati conventuali – calzati- e osservanti – scalzi- nel XVI secolo, dando vita al nome “della Scarpa”.
Dopo esser stato soppresso e trasformato in caserma e ospedale di Cavalleria, per decisione di Re Ferdinando, divenne un Collegio-Convitto affidato ai padri Gesuiti. La Chiesa di San Francesco della Scarpa, con la sua storia ricca di fascino e spiritualità, continua a emozionare chiunque la visiti.
Rosone della Basilica di Santa Croce
Una delle chiese che da sempre affascina i visitatori di Lecce è la maestosa Basilica di Santa Croce, ma non tutti sanno che la sua bellezza nasconde dettagli segreti, dimenticati dal tempo. Tra gli intarsi del suo rosone vivono nell’ombra cinque volti, potenzialmente creati dall’artista Cesare Penna, che ha lavorato sul secondo ordine della chiesa.
Paragonare il rosone ad un gigante orologio permette di individuare più facilmente questi volti. Vicino alle nove c’è il primo, un probabile autoritratto dello stesso Penna; alle dieci compare un volto barbuto con un’espressione corrucciata; alle undici si distingue un volto minacciato dalle zanne di un leone mentre un serpente gli avvolge la fronte; il quarto volto segna l’una ed è rivolto verso un leone che nasconde il numero 46 infine l’ultimo volto alle due è rappresentato con un’espressione di incertezza.
Tra chi pensa che questi volti siano custodi di messaggi segreti e chi gli attribuisce significati astrologici, loro continueranno a sorvegliare la città con la loro presenza, come guardiani di un passato straordinario che sopravvive nel presente.
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