Una tipica coltivazione del territorio salentino è il cipollotto selvatico, comunemente conosciuto come il “lampascione”. Rientra tra le specialità che la terra pugliese ci offre ed è noto anche con il nome latino Muscari Comosum. La sua esistenza risale sin dagli antichi egizi ed è utilizzato sulle tavole, soprattutto, delle regioni di Puglia e Basilicata.
Il lampascione è molto apprezzato sulle nostre tavole. Si caratterizza per il suo sapore leggermente amarognolo ed è ricco di proprietà e nutrimenti.
Scopriamo di più sulla sua storia e sul tipico utilizzo che viene fatto durante i pasti.
Le proprietà del lampascione e la sua coltivazione
Il lampascione, come abbiamo già detto, veniva coltivato dagli antichi egizi ma anche i romani si dedicavano a questo ortaggio, soprattutto per le sue proprietà benefiche. Tra i più famosi si possono ricordare Plinio il Vecchio ed Ovidio che consideravano il lampascione come un alimento quasi afrodisiaco. Infatti, nell’Antica Roma, si usava offrirlo in dono soprattutto quando si svolgeva un matrimonio.
Oggi, il lampascione è conosciuto anche come cipolla canina e si presenta con un bulbo rosso e delle sfumature viola. La vera caratteristica di questo ortaggio è la nota amarognola che emana. Importante è anche la sua coltivazione che, generalmente, avviene in autunno. I semi devono essere necessariamente piantati all’incirca 20 cm sotto terra e durante il mese di marzo si possono raccogliere i primi frutti. Però, è importante aver affrontato un periodo di maturazione che dura circa 5 anni. Dopo la raccolta, il lampascione viene fatto asciugare, quindi deve riposare all’aria aperta prima di poter essere utilizzato.
La coltivazione del lampascione avviene prevalentemente su terreni pianeggiati, ma anche altre tipologie possono essere adatte a patto che non siano rocciose. Ad oggi, sono ancora tanti gli agricoltori che si dedicano alla coltivazione del lampascione e sono altrettanti i turisti che rimangono deliziati quando arrivano in città e assaggiano questo piatto tipico del posto.
Come utilizzare il cipollotto salentino in cucina
Quando si svolge la Festa della Madonna di Acaya, verso la fine di marzo, il lampascione è considerato il protagonista. Inoltre, il lampascione viene anche collegato alla festa di San Giuseppe, in quanto fa parte del menù tradizionale che viene preparato ogni anno in onore della Festa del papà.
Questo ortaggio può essere preparato in tanti modi diversi. I bulbi si cucinano interi e generalmente si preparano con le patate, oppure il classico sott’olio in padella. Vi è una procedura ben specifica per preparare i bulbi. Infatti, è necessario tenerli in acqua per un’ora circa affinché la nota di amarognolo possa sfumarsi. Il sapore un po’ amaro del lampascione è un vero punto forte, lo rendono l’alimento ideale per la preparazione di piatti a base di pesce, zuppe e frittate. Si tratta di un prodotto a cui i pugliesi tengono molto in quanto fa parte della tradizione e ogni ricetta si tramanda di generazione in generazione.
Se ancora non l’hai assaggiato ma e desideri provarne l’autentico sapore, non puoi non farlo a “La Vecchia Osteria”. I nostri lampascioni sono coltivati direttamente nel nostro orto, preparati con cura e pronti per essere serviti come contorno duranti un pranzo o una cena!