I prodotti tipici della Puglia sono numerosi e sicuramente avrai sentito parlare anche del vincotto! Un particolare e versatile condimento che viene usato per esaltare il sapore delle pietanze specialmente durante le feste. Le origini del vincotto sono molto antiche e ancora oggi viene preparato rispettando la ricetta originale a base di mosto d’uva o fichi. Ma vediamo insieme al nostro chef Totu la storia e come si prepara questo condimento tanto amato dai Leccesi.
La storia e la ricetta del vincotto
Conosciuto anche come “cotto” o “cuettu”, il vincotto pugliese si ricava delle uve locali di Primitivo, Negroamaro e Malvasia. Questo condimento, che viene realizzato anche in altre zone d’Italia con procedimenti simili a quelli leccesi ma con altre varietà d’uva. Era usato nell’antica Roma come ingrediente per addolcire carni e torte. Per creare bibite energiche e piacevoli al palato, spesso veniva usato il vincotto insieme all’acqua.
La lunga cottura del mosto d’uva è la fase che in tanti casi può arrivare fino a 12 ore! In fase di ebollizione l’acqua tenderà ad evaporare, senza alterare la quantità di sali minerali e zuccheri. Quest’ultimi racchiudono principalmente glucosio. Esiste anche una versione a base di fichi con un colore tendente al rubino scuro e una sapore maggiormente intenso.
I numerosi utilizzi
Diversamente da quello che si potrebbe pensare, il vincotto è un condimento che non serve solo a valorizzare il gusto dei piatti tipici salentini. Perfetto con i dolci come le cartellate, si usa anche per accompagnare i taralli neri foggiani, il torrone ma non solo.
Uno degli abbinamenti che riscuotono maggior successo è quello con la ricotta fresca. Oltre che con altri formaggi a pasta molle. Puoi anche sposare il vincotto con i salumi, specialmente con il prosciutto crudo e lo speck per realizzare antipasti dal sapore unico e inimitabili.
Yogurt, gelato, frutta fresca e biscotti sono altri prodotti che possono essere conditi con il vincotto, molto utilizzato anche per creare bibite e drink. Del resto le caratteristiche di questo vino, soprattutto l’elevato contenuto di polifenoli, lo rendono adatto non solo agli adulti, ma anche ai bambini. Questo spiega come mai viene consigliato per trattare i malanni di stagione, ovvero influenza e tosse, oltre che come balsamo lenitivo per la cute dei neonati.
Altre curiosità di chef Totu
Come anticipato il vincotto del Salento vanta una lunga storia e in passato veniva mescolato alla neve per poi essere mangiato davanti al focolare. Per la preparazione dovrai procurati un’ampia pentola in rame o acciaio in cui effettuerai l’operazione di bollitura che porterà alla pastorizzazione, quindi alla riduzione della massa.
Il risultato è quindi un liquido abbastanza denso che dovrà essere imbottigliato in vetro quando è ancora ben caldo. Una volta chiuso ermeticamente dovrai lasciarlo raffreddare per il tempo necessario. Quanto ai tempi di conservazione, in genere questa bevanda resiste fino a 12 mesi. Così da poter essere utilizzata in ogni stagione per condire ogni tipo di piatto dolce o salato.