La giara in terracotta nel Salento prende il nome di pignata, che per estensione indica anche il metodo di cottura lento e continuo per la quale viene utilizzata. I contadini, per ripararsi dalle giornate più fredde, amavano riscaldarsi con zuppe e cibi caldi, fatti con i pochi ingredienti a disposizione, tra cui i legumi. La pignata di legumi nasce dalla perfetta combinazione tra il calore del fuoco e l’elevata capacità nutritiva di questo alimento.
Alla scoperta della pignata di legumi
In passato molte preparazioni prevedevano l’utilizzo del fuoco, e la pignata di legumi non fa eccezione. La pignata veniva posta sulla brace e lontana dalla fiamma, spesso con un altro coccio pieno di acqua per i rabocchi.
La pignata era una modalità di cottura molto lunga, durava infatti diverse ore senza mai raggiungere il bollore completo. La massaia la posizionava nel focolare e nel frattempo si dedicava al resto delle faccende domestiche. L’unica accortezza era quella di ravvivare le braci di tanto in tanto e di eliminare la schiuma formatasi dai legumi, per renderli più digeribili.
Una volta cotti, i legumi venivano versati nei piatti con un filo di olio d’oliva e accompagnati dai cosiddetti “muersi fritti” cioè piccoli pezzi di pane fritto. La pignata di legumi era il modo perfetto per scaldarsi con gusto nelle giornate più fredde, apprezzando i frutti della terra duramente ottenuti.
Come si preparano?
Partiamo dai legumi secchi, che siano fagioli, ceci, lenticchie o misti, mettendoli in ammollo con acqua e sale grosso la sera prima della cottura.
Passato questo tempo i legumi dovranno essere lavati e scolati prima di riporli nella pignata piena di acqua, sedano, carota, cipolla e salvia. Quindi metti la pentola di terracotta sulla brace lontana dalla fiamma, insieme ad un altro recipiente colmo di acqua, e lascia cuocere lentamente i legumi. Ricorda di controllare di tanto in tanto la brace ed eliminare la patina schiumosa che si crea nel corso della cottura. I legumi non dovranno bollire ma sobbollire dolcemente e a lungo. Se necessario riempi la pignata con l’acqua calda dell’altro coccio.
Una volta pronti i legumi potrai aggiungere sale e servire nei piatti fondi o nelle ciotoline di terracotta irrorando di olio e accompagnandoli con i crostini di pane fritto.
Questa ricetta è una vera esperienza, che inizia dalla sua preparazione e va oltre il semplice atto di mangiare. Ogni boccone è un salto nel passato, dove le giornate in inverno diventavano meno fredde con un piatto genuino ma saporito e nutriente come questo.
Ad oggi si tende a riproporre la pignata di legumi cuocendoli sul normale fornello, ma Chef Totu consiglia di seguire la ricetta originale immergendosi nella cucina salentina e toccandone le radici.